Citazione

Norma

Norma l’ambiziosa. Norma la bella. Norma la sognatrice.

Nata nel 1927 ad Arceto (RE), una piccola frazione, la “sorella bella” di Elsa, coltivò fin dalla giovane età due desideri: diventare parrucchiera e trasferirsi in una grande città.
“Ma non solo la parrucchiera: avrei voluto anche fare la cantante, l’attrice, mi piaceva la moda. Io sognavo.. non c’era niente di male, no?”

Arrivò la guerra a cambiare le abitudini di una Norma adolescente che, nonostante tutto, non smise mai di sognare anche quando di notte, Pippo la teneva sveglia con il suo assordante ronzare. Le campane del castello le facevano sobbalzare il cuore, e il forte picchiare alla porta dei tedeschi che nel buio della sera, ubriachi, volevano entrare in casa la faceva trasalire. Ma paura, mai.
Nemmeno i “matti” del manicomio di Reggio Emilia, sfollati nella scuola di Arceto durante la guerra, la intimorivano. “Mamma mia, ricordo ancora un poveretto che scavava con la testa per terra per trovare l’oro….La scuola era piena di matti, e di dottori e infermieri. E noi andavamo sempre a vedere cosa facevano. Ci si divertiva con poco”

Dopo la guerra, la vita riprese a scorrere leggera, accompagnata da canti e da balli, quelli della domenica pomeriggio, sotto il tendone dove l’orchestra suonava e si ballava seguite dagli occhi attenti delle anziane madri. E il sogno di Norma di diventare parrucchiera divenne realtà quando a ventiquattro anni fece un corto praticantato in un piccolo salone in Piazza del Cristo a Reggio Emilia. Da lì a poco Norma aprì la sua piccola attività nel soggiorno di casa, dove impiegava ore e ore per la sua famosa “permanente americana”.
Quanto le piaceva Reggio Emilia, la città, con i suoi teatri, i negozi della via Emilia e i commenti dei passanti al suo incedere sinuoso: “Ricordo ancora, avevo un vestito di maglia bluette…eh ero proprio una bella ragazza!”

Venne il matrimonio e nel 1961 l’opportunità di trasferirsi da Arceto a Milano. Quella sì che era una grande città “Il mio sogno si stava avverando, ero felicissima e spaventata allo stesso tempo”. Seguirono anni di vita intensa, da cittadina che Norma racconta con entusiasmo e gioia.

“Ci sono cose che se potessi tornare indietro, non rifarei. All’epoca ero stupida, adesso no, sono molto più furba! Ma tutto sommato, sono felice di quello che ho fatto anche se ho ancora un desiderio: quello di andare ad assistere ad un’opera lirica alla Scala…” “E cosa indosseresti?” chiedo io, incuriosita. Norma risponde con una sonora risata…

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