Citazione

Valdina

1919: Valdina vide la luce in una famiglia benestante di Pola, in Istria.

I ricordi della vita in Istria sono presenze vive nella vita di Valdina: il negozio di cartoleria, il fratello rilegatore, la tata in casa e una agiatezza frutto del lavoro di una intera famiglia. L’esodo istriano colpì duramente anche la sua famiglia, e a ventotto anni fuggì in quel di Scandiano (RE ) senza nulla se non i suoi cari. L’unica certezza: il contratto del fratello presso la fabbrica di mattoni di Cà de Caroli.

La famiglia venne ulteriormente divisa, ospitati in case differenti. Ma non c’era altra soluzione, anche quando l’acqua pioveva dal tetto in una stanza piccola e umida. Sola. Valdina iniziò in quel momento la sua lunga ricerca di un lavoro, per se stessa e per sostenere la madre malata. Non fu difficile trovare amicizie, persone che le volevano bene e che compresero che quella piccola e magra “forestiera” (“Perché noi parlavamo un’altra lingua”) aveva una gran voglia di lavorare.

Come quando la signora Zuccoli “Una gran signora di Reggio che veniva in campagna a Scandiano” le trovò un lavoro presso la Saccheria Padana in via Emilia all’Angelo dove venivano confezionate le giacche per i ferrovieri. Il treno a vapore fino a Reggio, e poi: “A piedi, tutta la via Emilia a piedi fino alla Saccheria. Tutti i santi giorni”

Pasticcera, lavandaia, confezionatrice di ombrelli e infine il lavoro, l’ultimo di una lunghissima serie, nella stireria di Scandiano. “Sapevo fare di tutto, e imparavo a fare di tutto. Come quando mi è stato chiesto di riparare l’ombrello del Monsignore. L’ho ricoperto, e l’ho fatto tutto grande e bello, con una bella frangia. Lo usano ancora sai?”

Lo sguardo fiero di Valdina si posa veloce sul tavolo, dove accanto ad un prezioso lavoro a filet, non ancora terminato, ci sono i libri sull’Istria ed un antico album di fotografie di famiglia, fatto a mano dal fratello.

“Guarda, guarda che bella famiglia che eravamo..” ma non lo dice con tristezza, bensì con la consapevolezza di avere vissuto al meglio quei momenti lontani nel tempo ma vicini al cuore

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